Ogni volta che abbiamo bambini in studio è un’avventura, spesso una sfida. Proviamo quindi a vedere insieme qualche consiglio su come fotografare i bambini in studio.

Quella di conquistare la fiducia dei più timidi è la sfida che preferisco. E’ un gioco fatto di sguardi e piccole intese, un equilibrio precario che può rompersi da un momento all’altro. Ma che gioia quando un servizio fotografico comincia con un bimbo che si nasconde dietro le gambe della mamma e finisce che ti salta addosso sul set!

E’ stato così con Lorenzo, 5 anni di (finta) timidezza e fratello maggiore di Leonardo, un piccolo terremoto di 3 anni che non siamo riusciti a tenere fermo un attimo nemmeno legandolo!

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Dopo avervi dato alcuni consigli più generici su come fotografare i vostri bambini, vediamo quindi qualche consiglio pratico e specifico per ottenere bellissime foto in studio dei vostri bimbi.

La luce giusta da usare in studio

E’ inutile girarci intorno, la fotografia è fatta di luce e quindi la prima cosa da curare in modo maniacale è proprio quest’ultima, in modo particolare quando si tratta di luce artificiale.

Quando si affronta il tema della luce artificiale in studio si entra in un mondo vastissimo in cui diventa davvero difficile sintetizzare le infinite possibilità che si possono creare.

Quando si lavora con i bambini però io seguo sempre una regola molto semplice, soprattutto se sono piccoli e difficili da gestire: utilizzo sempre una luce principale grande e morbida, quindi un grande octabox di almeno 120/150 cm di diametro posizionato a 45° sul soggetto è sicuramente un buon punto di partenza.

I motivi sono molti, il principale è che una luce così grande illumina una porzione abbastanza grande del set, per cui i bimbi sono abbastanza liberi di muoversi senza che restino fissi immobili in un punto specifico.

Un altro motivo importante è che una luce grande ammorbidisce i lineamenti, altro parametro importante per la pelle dei bambini.

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Accessori e allestimenti per fotografare in studio

Per quanto mi riguarda vale sempre la regola che togliere e sempre meglio che aggiungere. Seguendo questa  filosofia quindi, preferisco realizzare set semplici ma con dettagli accuratamente selezionati e soprattutto che non richiedano un posizionamento specifico del bambino, in modo da non doverlo forzare in una posa che potrebbe rivelarsi un grande limite per la sua naturalezza e la sua spontaneità.

Ricordate che se un bimbo, soprattutto tra i 2-3 anni, decide che una cosa non la vuole fare, dovrete avere o trovare in fretta un piano B o rischierete di buttare ore senza combinare nulla.

Una cosa che cerco di evitare il più possibile sono giochi e accessori utilizzati per distrarre i nostri piccoli modelli: ricordatevi sempre che se date qualcosa ad un bimbo per farlo stare buono difficilmente riuscirete a toglierglielo senza scatenare una tragedia.

Significa che se date un cellulare, un gioco che non c’entra nulla con i colori e lo stile del set o qualsiasi altro oggetto, dovrete anche mettere in conto di ritrovarvelo anche nelle foto.

Cercate quindi di avere sempre a portata di mano qualche oggetto utile per distrarlo ma che sia attinente con lo stile delle foto che volete ottenere.

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Empatia: la base per ottenere belle foto con i bambini in studio

“Dai fai un bel sorriso” è la frase da non usare mai, nè con gli adulti nè a maggior ragione con i bambini, a meno che non vogliate ottenere un finto sorriso a denti stretti. E no, nemmeno “dai fammi vedere i denti” è una strategia efficace.

Ottenere la fiducia del bimbo che state fotografando è il vero obiettivo, e questo si comincia a fare ancora prima di prendere in mano la macchina fotografica, cercando di approcciare con lui in modo gentile e delicato in modo che lui vi faccia entrare poco a poco nel suo mondo.

Se riuscirete a conquistarlo non avrete più confini e riuscirete ad ottenere delle immagini spontanee e naturali.

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L’obiettivo giusto per fotografare un bambino in studio

La risposta è che non esiste l’obiettivo “giusto” ma l’obiettivo che ci fa lavorare al meglio in base a quello che vogliamo ottenere.

Anche in questo caso però, come per le luci, il mio consiglio è quello di utilizzare un obiettivo abbastanza versatile, tipo un 24-105 o un 24-70.

Ricordiamoci che i bambini, soprattutto quelli più piccoli, sono sempre in movimento e poter cambiare rapidamente inquadratura per catturare un’espressione o una posa particolare ha i suoi vantaggi, a volte decisamente maggiori rispetto ad avere l’obiettivo giusto con la focale giusta per quel particolare ritratto che avete in mente.

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Un genitore o un assistente saranno i vostri alleati

Non è sempre semplice scattare, gestire le luci e mantenere il contatto con il bimbo che avete di fronte. A questo proposito, usate un genitore se è presente o meglio ancora un assistente fidato chiedendogli di posizionarsi dietro di voi.

Un trucchetto semplice ma efficace per far si che il bimbo guardi dalla vostra parte e non altrove

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Insomma, per concludere: gioco, sorrisi e tanto divertimento per tutti.

E si, anche qualche foto ogni tanto.