Ci sono aspetti piacevoli del nostro lavoro che vanno oltre il “fare foto” ed uno di questi che io amo particolarmente è la collaborazione con colleghi: questo matrimonio è nato così, a seguito di una “richiesta d’aiuto” da parte di un collega in difficoltà a causa di un imprevisto.
Professioni come la nostra in cui è fondamentale la presenza di persona non ammettono imprevisti. Eppure gli imprevisti accadono e accade così di avere una gamba ingessata a settembre, nel pieno della stagione.
E’ quello che è successo a Fabio Salmoirago, che da pravo professionista ha gestito l’imprevisto al meglio facendo in modo di garantire un servizio agli sposi in linea con i suoi standard nonostante non potesse essere fisicamente presente.
E così quel sabato di settembre mi sono presentato io a casa di una emozionatissima Giulia.
Il mio stato d’animo quella mattina era molto particolare, perchè tornavo a Voghera dopo esserci vissuto per molti anni e aver passato in quella città una parte importante della mia vita. Girare per le strade, rivedere luoghi che fino a qualche anno prima vedevo ogni giorno, mi ha messo in uno stato emotivo che non mi avrebbe abbandonato per tutta la giornata.
Un’altra cosa era nuova per me, ovvero andare a fotografare una sposa senza averla incontrata e conosciuta prima. Quando entro nella casa di una persona che devo fotografare mi sento sempre un pò un intruso, anche se mi stanno aspettando, mi sembra sempre di violare una intimità che in fondo non mi appartiene. Per questo cerco di essere sempre il più rispettoso e delicato possibile.
In questo caso questa sensazione era amplificata non avendo mai incontrato gli sposi prima, anche se il papà che è la prima persona che mi ha accolto è stato davvero gentile ed ha fatto di tutto per mettersi a disposizione ed agevolare il mio lavoro.
Giulia si è preparata nella sua camera e anche se la mia attenzione era focalizzata principalmente su di lei e sui suoi preparativi non ho potuto fare a meno di pensare a come sarebbe cambiata la sua vita da quel momento e a quella cameretta piena di oggetti che raccontavano la sua vita fino ad allora. Ecco quel che intendo con il sentirmi un pò intruso e al tempo stesso spettatore privilegiato di momenti come questo, di grande cambiamento e di fortissime emozioni.
Alla chiesa di San Rocco di Voghera conosco Alice, la collega di Fabio, appena arrivata da casa di Alessio, lo sposo. Alice si rivela subito un’altra bella sorpresa della giornata, bastano pochi minuti e poche parole per capirci al volo.
Sapevo ovviamente dove si sarebbe tenuto il ricevimento, ma un conto è saperlo un conto è percorrere le strade tra i prati e le colline che mi hanno visto praticamente crescere.
L’agriturismo Cascina di Casareggio si trova a Fortunago, di nuovo un paese che riveste una grande importanza nella mia infanzia: proprio tra quelle quattro case sovrastate da una graziosissima chiesetta infatti è nata e cresciuta mia madre e sono tanti i ricordi che mi accompagnano mentre mi avvicino a quei luoghi, fatti di estati passate nella casa dei miei zii, di giornate autunnali trascorse nei boschi circostanti a raccogliere castagne e di corse in Vespa su e giù per le colline.
Il ricevimento è davvero piacevole, la giornata calda dall’atmosfera decisamente ancora estiva, una bella luce ci accompagna quasi senza accorgercene al crepuscolo.
Sarà compito di Fabio elaborare e consegnare il servizio a Giulia ed Alessio che ringrazio ancora per questa bella opportunità. Mi fa piacere però pubblicare un piccolo estratto di quella giornata, qualche immagine della preparazione della sposa che rimane sempre il momento che preferisco di ogni matrimonio.